Divenuto il simbolo dello scrittore solitario e segregato per eccellenza, lontano dalle luci della ribalta e in volontario esilio dalla società, J.D. Salinger ci ha regalato il romanzo che forse meglio di ogni altro racconta le inquietudini, i tumulti e le ribellioni della giovinezza.
Ma cosa sappiamo davvero del creatore de Il giovane Holden?
L’anima della festa
Ebbene sì, lo scrittore più schivo e isolato del mondo è stato almeno per una volta l’anima della festa! Nel 1941 Salinger lavorò come capo animatore a bordo di una nave da crociera svedese extralusso. Quest’esperienza ispirò poi il suo racconto Teddy, ambientato su un transatlantico.
Sfortunato in amore…
A vent’anni Salinger uscì con Oona, figlia del commediografo Eugene O’Neill, ma la ragazza gli venne soffiata da Charlie Chaplin che, nonostante i trentasei anni di differenza, la sposò. Salinger non la prese bene: scrisse a Oona una lettera feroce, in cui descriveva in maniera spiacevolmente dettagliata le sue impressioni circa la prima notte di nozze della nuova coppia.
Negli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, mentre, in qualità di funzionario del controspionaggio nella Germania occupata, era incaricato di interrogare alcuni sottufficiali nazisti, Salinger s’innamorò di una di loro, nota come Sylvia. I due si sposarono, ma la donna non fu accolta molto bene dalla famiglia del marito, di origini ebraiche: il matrimonio durò solo pochi mesi.
All’inizio degli anni Settanta il celebre scrittore ebbe una breve storia con Joyce Maynard, una biografa diciottenne, che fu allontanata nove mesi dopo senza troppe cerimonie. La ragazza si vendicò mettendo all’asta le lettere d’amore di Salinger e scrivendo un libro di confessioni sulla loro relazione.
Medicina alternativa
Pare che Salinger, un vero patito della medicina alternativa, si dedicasse ad alcune pratiche – diciamo così – discutibili: beveva la propria urina, si cimentava con l’agopuntura di Scientology, costruì uno specchio riflettente fai-da-te per abbronzarsi, seguiva una rigida dieta macrobiotica.
Per quanto riguarda l’agopuntura, che praticava anche sui suoi figli, Salinger diffidava degli aghi tradizionali, ai quali preferiva dei tozzi pioli. Sua figlia Margaret rivelò che la sensazione provata era quella di “avere una matita spuntata infilata nella pelle”.
Salinger amava trascorrere un po’ del suo tempo all’interno della cosiddetta “Scatola di orgone”, un congegno monoposto inventato nel 1930 da Wilhelm Reich. Secondo Reich, l’accumulatore di orgone avrebbe dovuto assorbire l’essenza vitale dell’universo e agire come potente stimolante sessuale per la persona seduta al suo interno. Il congegno fu in seguito dichiarato fraudolento e il suo inventore imprigionato.
Meglio soli che male accompagnati
Dopo aver raggiunto una grande notorietà grazie a Il giovane Holden, Salinger si rinchiuse gradualmente in sé stesso.
Nel 1953 si trasferì da New York a Cornish, nel New Hampshire. Nel periodo successivo si mostrò relativamente socievole, in particolare con gli studenti della Windsor High School, che frequentemente invitò a casa sua per ascoltare dischi e discutere di problemi scolastici.
Una studentessa, Shirley Blaney, convinse Salinger a concederle un’intervista per la pagina dedicata alla scuola del Daily Eagle, il quotidiano locale. Tuttavia, dopo che l’intervista della Blaney apparve in “magnifica evidenza” nella parte del giornale dedicata agli editoriali, Salinger interruppe ogni contatto con gli studenti senza alcuna spiegazione.
Tentò di sfuggire il più possibile alla visibilità e alla pubblica attenzione: a questo proposito scrisse che “il desiderio che uno scrittore ha di anonimato-oscurità è la seconda dote più importante che gli sia stata affidata”. Tuttavia dovette continuare a lottare contro le indesiderate attenzioni che riceveva come personaggio entrato ormai a far parte della cultura popolare. Decine di studenti e semplici lettori andarono fino a Cornish solo per riuscire a vederlo di sfuggita. Alcuni scrittori gli inviarono i loro manoscritti.
Negli anni Settanta e Ottanta, lo scrittore Franz Douskey, solitario quanto lui e suo vicino di casa, prese l’abitudine di sviare i turisti, allontanandoli da casa Salinger ed indirizzandoli nelle cittadine circostanti.
I fotografi scattarono molte foto non autorizzate di Salinger durante momenti della sua vita quotidiana (una foto del 1990 mostra un Salinger sorpreso e arrabbiato con il fotografo che lo immortalò al supermercato).
Salinger ricorse spesso alle vie legali contro i suoi aspiranti biografi. Impedì allo scrittore Ian Hamilton di pubblicare le sue lettere in una biografia del 1988.
No al grande schermo
Dopo la pubblicazione de Il giovane Holden nel 1951, Salinger ricevette diverse offerte per un adattamento cinematografico della sua opera, che rifiutò sempre. Fin dalla sua uscita, il romanzo suscitò un grande interesse nel mondo del cinema: tra coloro che hanno cercato di assicurarsene i diritti ci sono nomi come Billy Wilder, Harvey Weinstein e Steven Spielberg.
Anche attori famosi come Jack Nicholson e Tobey Maguire hanno fatto offerte allo scrittore per poter interpretare Holden Caulfield.
Salinger ha inoltre rivelato che “Jerry Lewis tentò per anni di mettere le mani sulla parte di Holden”.
Lo scrittore, però, si è ripetutamente opposto e, nel 1999, Joyce Maynard osservò: “L’unica persona ad aver potuto interpretare Holden Caulfield è stato J. D. Salinger”.
Nel 1995 il regista iraniano Dariush Mehrjui girò Pari, un libero adattamento non autorizzato di Franny e Zooey. Il film poté essere distribuito e proiettato in Iran, dato che il paese non aveva relazioni ufficiali con gli Stati Uniti, ma Salinger incaricò i suoi legali di impedire una proiezione del film che era stata organizzata nel 1998 al Lincoln Center.
I personaggi di Terrence Mann, interpretato da James Earl Jones ne L’uomo dei sogni, e quello di William Forrester, interpretato da Sean Connery in Scoprendo Forrester, entrambi basati sulla figura di Salinger, vennero in seguito modificati per evitare controversie.
Scherzi del destino
Per un macabro scherzo del destino, Il giovane Holden è diventato il libro totem di folli solitari e aspiranti assassini.
L’uomo che sparò a John Lennon, trovato con una copia del romanzo tra le mani, in seguito dichiarò che Holden Caulfield aveva ispirato il suo crimine.
Da allora, quando al cinema si vuole dare un connotato inquietante al personaggio, spesso il libro di Salinger viene fatto comparire nella sua libreria, come accade con il paranoico interpretato da Mel Gibson in Ipotesi di complotto.